Fattori di posizionamento di Google: dal 151 al 209

Hello Yuqo
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Come posizionarsi in alto su Google? Quali strategie SEO meritano attenzione e quali vanno evitate? In questo articolo, vi parleremo degli ultimi 59 fattori di posizionamento di Google, indicandovi i più importanti, ad oggi.

È da un po’ che stiamo affrontando la questione dei fattori di posizionamento di Google ed è giunto il momento di concludere l’argomento. Come sapete, Google tiene in considerazione oltre 200 fattori per il posizionamento delle pagine web e la discussione su come questi smuovano la rete è aperta ormai da molto tempo.
Anche se solo i membri del team di Google sarebbero in grado di nominarli tutti con esattezza, è necessario e utile fare la loro conoscenza. In questo articolo, affronteremo gli ultimi 59 fattori di posizionamento, cercando di individuare quali fra questi sono fondamentali e quali meno importanti.
 

LE REGOLE DELLO SPECIALE ALGORITMO DI GOOGLE

Alcune di queste le abbiamo già citate nell’articolo precedente. È, tuttavia, necessario andare ad approfondirle maggiormente.
 

151: RICERCA SICURA

Se selezionate l’opzione SafeSearch, Ricerca Sicura, non sarete più in grado di visualizzare siti web con contenuti per adulti o parolacce fra i risultati di ricerca. In che modo tutto ciò influisce precisamente sul posizionamento? Non importa quanto efficace sia la vostra strategia SEO, se il vostro sito riporta contenuti potenzialmente inappropriati, non riuscirà a ottenere un posizionamento alto in una SafeSearch. D’altro canto, saranno proprio i siti web senza alcun contenuto inappropriato a raggiungere risultati migliori della concorrenza, quando gli utenti utilizzano la modalità di Ricerca Sicura.
 

152: RICERCHE TRANSAZIONALI

Le ricerche transazionali indicano l’intenzione di completare una determinata transazione, che sia un acquisto, un ordine, ecc.
 
Ricerche transazionali
 
Ottimizzare parole chiave per determinate ricerche transazionali potrebbe migliorare il vostro posizionamento, rendendo le cose molto più chiare e semplici sia per i potenziali clienti sia per Google. Ad esempio, la ricerca “Apple iPhone” dovrebbe suggerire che una persona ha bisogno di alcune informazioni su un determinato prodotto, oppure che lo vuole acquistare. Aggiungendo la parola “acquisto” alla ricerca iniziale, diventerà evidente che questa è di tipo transazionale, rendendo più facile per Google comprenderla e posizionarla correttamente.
 

153: RICERCHE LOCALI

L’obiettivo di Google è quello di rendere i risultati di ricerca il più rilevanti possibile. Questo, spesso, include il posizionamento dei risultati locali più in alto rispetto a quelli organici, in caso di ricerca locale. Per questo è importante non dimenticarsi dell’importanza della SEO locale fra i contenuti di una specifica strategia di marketing.
 

154: DIVERSITÀ DI DOMINI

La diversità di domini è il numero di domini unici collegati al vostro sito web. Determina, inoltre, quante volte un particolare dominio si collega a voi. Si tratta, naturalmente, di un fattore di posizionamento prioritario: ottenere molteplici collegamenti alla medesima pagina da domini differenti porta indiscutibilmente ad un potenziamento della sua autorevolezza e a un miglioramento di posizionamento fra i risultati.
 

155: LE CERCHIE DI GOOGLE

Sappiamo tutti che Google+ è stato un fallimento fin dall’inizio. Tuttavia, Google continua a posizionare piuttosto in alto alcune pagine in risposta a determinate query di ricerca se inserite da un autore o relative ad un blog o a un sito che rientra nella vostra cerchia di Google+.
Ma non si tratta, in questo caso, di un fattore di posizionamento fra i più importanti. Anche se dotarsi di un account Google+ non guasterebbe, non offre grandi vantaggi in un’ottica SEO. Se non avete tempo da spendere dietro a Google+, potete tranquillamente saltare questo passaggio senza temere di danneggiare la vostra strategia SEO.
 

156: PAROLE CHIAVE PER PAGINE YMYL

YMYL sta per “Your Money or Your Life”. Il termine YMYL viene spesso usato per descrivere pagine che, data la loro bassa qualità, potrebbero influire negativamente sul traffico in entrata e, quindi, sulla vostra felicità e sulla vostra vita in generale.
Detto ciò, Google dedica una particolare attenzione a pagine e parole chiave che potrebbero rientrare fra le YMYL, fornendo contenuti con standard di qualità più elevati per il loro miglioramento.
 

157: RECLAMI DMCA

I reclami DMCA, conosciuti anche come richieste di rimozione DMCA (“DMCA takedown requests”), si registrano quando qualcuno viola il copyright di una determinata parte di contenuto.
Si tratta di fattori di posizionamento precisi. Google “ridimensiona” le pagine che hanno ricevuto questo tipo di reclamo.
 

158: TOP STORIES BOX

Sebbene le Google News navighino su canali di ricerca separati, talvolta possono risultare fra le prime posizioni nei risultati di ricerca. Stiamo parlando di Top Stories Box.
 
Top stories
 
Comparire fra le Top Stories non è facile: sono disponibili solamente per i nuovi editori. Ciò significa che se state gestendo un blog di e-commerce dotato di una sezione di notizie, non sarete in grado di farlo dal box. Tuttavia, se siete proprietari di un mezzo di comunicazione online che pubblica spesso notizie uniche, avete maggiori possibilità di visibilità.
 

159: VISIBILITÀ DI GRANDI BRAND

Il Vince Update rilasciato nel 2009 ha fornito i grandi brand di un potenziamento per determinate parole chiave.
Ma è un fattore rilevante? Sebbene il brand di per sé non sia un fattore di posizionamento, la decisione di Google di classificare i siti in base a affidabilità e autorevolezza produce un posizionamento più alto dei brand più affermati rispetto a quelli più recenti e meno conosciuti.
 

160: AGGIORNAMENTO DEI PRESTITI PAYDAY

Il termine “prestiti payday” ha dominato le ricerche per anni. Almeno fino al 2013, quando le query di ricerca sono arrivate ad un livello di spam tale da vedere inserita nell’elenco a malapena una società di prestito payday. A questo punto, è stato lanciato un algoritmo relativo ai prestiti payday in grado di pulire le query.
Oggi è possibile ottenere posizionamenti migliori per ciò che riguarda questi tipi di prestito. Tutto ciò di cui si ha bisogno, in questo caso, è imparare come operare con l’algoritmo.
 

161: I RISULTATI DI SHOPPING

I risultati di Google Shopping compaiono ogni tanto in query di ricerca organiche, offrendovi la possibilità di migliorare il vostro posizionamento grazie a questo tipo di risultati. Se siete ovviamente in grado di ottimizzare efficacemente i vostri contenuti per Google Shopping.
 

162: RISULTATI PER IMMAGINI

Esattamente come avviene per lo shopping, Google Immagini potrebbe comparire fra i vostri risultati di ricerca. Un’appropriata ottimizzazione delle immagini può essere d’aiuto per la maggior parte delle SEO e per migliorare il vostro posizionamento.
 

163: RISULTATI EASTER EGG (UOVO DI PASQUA)

Google offre una grande varietà di risultati/query di ricerca Easter Egg in grado di mostrare risultati inaspettati e divertenti. Si tratta di una possibilità per migliorare il proprio posizionamento adattando un contenuto a questi risultati “Uovo di Pasqua”. Avrete bisogno, tuttavia, di investire un po’ del vostro tempo per ottenere ciò e il tornaconto potrebbe non ripagare degli sforzi sostenuti. Perciò, non possiamo considerare questo come un fattore di posizionamento fondamentale.
 

164: RISULTATI DEL SITO DI UN SINGOLO BRAND

Nel 2010, Google sentenziò che un singolo dominio potesse dominare i risultati di ricerca a fronte della stessa query. Tuttavia, in realtà, posizionare un singolo brand/sito web molteplici volte nella SERP è estremamente difficile, anche se non impossibile.
 

I SEGNALI DEL BRAND

I segnali del brand sono indizi che mostrano a Google che il tuo marchio esiste e che è credibile e affidabile. Elaborare appropriati segnali per il vostro brand è il modo per mostrare a Google che siete in regola, per stabilire un legame di fiducia e aumentare la vostra visibilità all’interno del motore di ricerca.
Ecco a voi i segnali che potrebbero aiutarvi in questo senso.
 

165: ANCHOR TEXT CON NOME DEL BRAND

Inserire il nome del vostro brand in un anchor text è semplice. Ma, allo stesso tempo, sortirà grandi effetti sulla SEO.
 

166: BRAND MENZIONATO NELLE TOP STORIES

I grandi marchi vengono spesso citati nelle Top Stories. Alcuni di questi, tra l’altro, hanno propri news feed su Google. Potreste non essere in grado di arrivare a tanto, ma tenete presente che essere menzionati in una news è grandioso per chi sta lanciando il proprio marchio.
 

167: RICERCHE DEL BRAND

Portare le persone a ricercare il vostro marchio su Google sarà una dimostrazione del fatto che il brand stesso è reale (e che il sito web di questo brand è affidabile).
 

168: MENZIONI DEL BRAND SENZA LINK

Lo stesso discorso vale per le citazioni del brand senza specificare il link. Se la gente menziona il vostro brand anche senza link, Google prenderà per buono il segnale di questo marchio.
 

169: BRAND + ALTRE PAROLE CHIAVE

Se la gente effettua una ricerca su determinate parole chiave legate al vostro brand (ad esempio “Yuqo SEO” piuttosto che, semplicemente, “Yuqo”), Google potrebbe migliorare il vostro posizionamento anche in caso di ricerche in cui il brand non venga menzionato (ad esempio, la prossima volta che un vostro utente cercherà semplicemente “SEO”, il sito web precedentemente ricercato risulterà fra le posizioni più alte nella nuova ricerca).
 

170: UN ACCOUNT SOCIAL MEDIA VALIDO

Costruirsi una solida presenza sui social media, senza dubbio, è un fattore determinante per la maggior parte delle aziende, non solo in merito alle vendite, ma anche da un punto di vista SEO. Google cerca di riconoscere eventuali account social media falsi rispetto a quelli reali. Per questo, il vostro account non avrà bisogno, solamente, di avere un buon numero di follower (reali), ma anche di essere aggiornato con regolarità, affinché ne venga riconosciuta la validità.
 

171: PAGINA AZIENDALE UFFICIALE SU LINKEDIN

Se volete che il vostro brand offra un’immagine seria e affidabile della vostra azienda, sia per Google che per chi vi segue, assicuratevi di creare una pagina aziendale su LinkedIn.
 

172: DICHIARARE UN PUNTO VENDITA FISSO (BRICK AND MORTAR)

Tutte le compagnie che si rispettino hanno degli uffici, quindi assicurarsi di inserire le giuste informazioni per la vostra localizzazione tramite sito web è fondamentale e, possibilmente, anche aggiungerlo su Google Maps. Esiste la possibilità che Google faccia una ricerca per verificare che si tratti di un sito legato ad un grande marchio o meno.
 

173: FARSI RICONOSCERE DA GOOGLE AUTHORSHIP

Secondo il CEO di Google, Eric Schmidt, le informazioni che arrivano da profili online verificati ottengono posizionamenti migliori rispetto ad altri.
 

174: IL NUMERO DI ‘Mi piace’ SU FACEBOOK

Il numero di ‘Mi piace’, tanto per Google che per il pubblico, indica che la vostra pagina Facebook è attiva e offre alcune informazioni utili. Fate dunque del vostro meglio per postare contenuti di valore e stimolare i ‘like’.
 

175: I FOLLOWER DI TWITTER

Esattamente come per Facebook, il numero di follower su Twitter può rappresentare un forte segnale per il vostro brand, sottolineando la popolarità del vostro marchio.
 

FATTORI DI WEBSPAM ON-SITE

176: PENALIZZAZIONE PANDA

Google Panda è un algoritmo creato per incrementare il numero di siti di alta qualità tra i risultati di ricerca. Analizza i siti, penalizzando quelli dai contenuti di basso livello. Ciò avviene spesso con le Content Farm: aziende che si appoggiano a redattori freelance per la realizzazione di un gran numero di contenuti testuali che, seppur studiati per soddisfare l’algoritmo di ricerca, non hanno un reale valore per il pubblico.
Guadagnarsi una penalità Panda farà scendere drasticamente il vostro posizionamento, quindi assicuratevi di investire i vostri soldi in contenuti di qualità.
 

177: INDIRIZZO IP SEGNALATO COME SPAM

Essere considerati da Google come un sito web fonte di spam non è mai un’esperienza piacevole. Sfortunatamente, talvolta accade senza che voi ne abbiate colpa. Se l’indirizzo IP del vostro server è etichettato come spam, esiste la possibilità che vengano penalizzati anche tutti i siti web localizzati su quel server.
 

 

178: META TAG SPAM

Quando si parla di testi, il “keyword stuffing” (imbottitura di parole chiave) non rappresenta più un grande problema. Ma può spesso ripresentarsi quando si parla di meta tag.
Cercate di evitarlo assolutamente. Se Google decide che state aggiungendo certe parole chiave nei tag di descrizioni e titoli, forse perché ingenuamente convinti che in questo modo vi aiuteranno a migliorare la vostra SEO, il vostro sito web potrebbe venire penalizzato.
 

179: POP-UP O PUBBLICITÀ INVADENTI

Potrebbe realmente trattarsi di una mera pubblicità. Ma, stando alle linee guida per il posizionamento di Google, alcuni avvisi pubblicitari potrebbero essere segnali di un sito di bassa qualità, in grado di penalizzare il vostro posizionamento.
 

180: POP-UP INTERSTIZIALI

Le finestre pop-up vengono spesso chiamate interstiziali. Nella maggior parte dei casi, vengono utilizzate per incrementare la conversione: ad esempio, per incoraggiare un visitatore a compilare un form o iscriversi a una newsletter. Tuttavia, se vengono implementate in maniera scorretta, potrebbero danneggiare la SEO.
Esiste la possibilità che Google vada a penalizzare i siti web che lanciano troppi pop-up sui dispositivi mobili.
 

181: LINK CHE INDIRIZZANO VERSO CATTIVI VICINI

Se avete collegamenti ai cosiddetti “cattivi vicini” (bad neighbourhoods, ovvero siti web che sono stati declassati dal motore di ricerca per svariate ragioni), anche il vostro sito potrebbe essere penalizzato.
 

182: REDIRECT

In genere, un reindirizzamento non è una cosa negativa. Tuttavia, esistono alcuni redirect chiamati ingannevoli (sneaky redirect), in grado di portare i visitatori a contenuti differenti da quelli ricercati. Se il vostro sito può essere raggiunto tramite qualche reindirizzamento, è possibile che venga penalizzato se non addirittura de-indicizzato.
 

183: CONTENUTI INCOMPRENSIBILI

Google è in grado di identificare contenuti incomprensibili alla fonte, svolgendo un effetto filtro su quei siti che usano contenuti auto-generati o manipolati.
 

184: CONTENUTI AUTO-GENERATI

Google anche in questo caso si comporta come con i contenuti incomprensibili: i siti web che li trattano vengono penalizzati e de-indicizzati.
 

185: NASCONDERE LINK AFFILIATI

Nascondere link affiliati è un rischio in generale. Ma il rischio è particolarmente grosso quando si cerca di farlo tramite cloaking. Dovrete essere estremamente attenti ed evitarlo, se possibile, perché potreste incorrere in una penalizzazione da parte di Google.
 

186: SITI AFFILIATI

Google non ama i programmi affiliati. Ciò non significa che non dobbiate monetizzare il vostro sito rinunciando a sfruttarli. Dovrete semplicemente fare attenzione quando lo fate. In molti sono convinti che i siti web che usano questo tipo di programmi vengano tenuti sotto un maggior controllo da parte di Google.
 

187: OTTIMIZZAZIONE ECCESSIVA

Ne abbiamo già parlato un paio di volte in precedenza e lo ribadiamo: un’eccessiva ottimizzazione, come l’inserimento troppo abbondante di parole chiave in testi e tag potrebbe influenzare negativamente la vostra SEO e penalizzare il vostro posizionamento.
 

188: PAGINE DOORWAY

Le pagine doorway sono create esclusivamente con lo scopo di ottenere un posizionamento più alto nelle SERP, conducendo, in conclusione, i visitatori su diverse pagine simili sullo stesso dominio. In questo modo, diversità e autorevolezza delle SERP vengono meno e Google non lo gradisce affatto.
 
Google non ama i programmi affiliati.
 

189: PUBBLICITÀ PRIMA DEL FOLD

Google non ama neppure i siti zeppi di pubblicità, per questo ha creato il Page Layout Above per penalizzare quei siti web con troppi annunci pubblicitari posti prima del fold.
 

190: GOOGLE FRED

Google Fred è un aggiornamento lanciato nel 2017. Il suo obiettivo principale è quello di individuare i siti web che utilizzano tattiche Black Hat per monetizzare: tra queste ricordiamo ridondanza di pubblicità, contenuti di bassa qualità e offerte di scarso valore al visitatore. Essere individuato da Google Fred potrebbe penalizzare il vostro posizionamento.
 

191: PAGERANK SCULPTING ECCESSIVO

Il PageRank Sculpting è un modo di influenzare il flusso di PageRank controllando il flusso dei vostri link. Potete ottenere ciò utilizzando l’attributo nofollow con i vostri link.
Apparentemente, il PageRank Sculpting era ancora valido nel 2018. Tuttavia se si esagera e si rendono nofollow tutti i link in uscita, Google potrebbe percepirlo come un segnale negativo andando a penalizzare, in qualche modo, il vostro posizionamento.
 

FATTORI WEBSPAM OFF-SITE

192: UN CERTO NUMERO DI LINK INNATURALI

Un numero inaspettato e innaturale di link indicano a Google che la maggior parte di questi sono fasulli, penalizzando il posizionamento del sito web.
 

193: SEGNALAZIONE LINK INNATURALI

Quando Google comincia a mandarvi messaggi del tipo “abbiamo rilevato link innaturali”, si tratta, normalmente, di un segnale negativo per il vostro posizionamento.
 

194: ALTA PERCENTUALE DI LINK IN ENTRATA DI BASSA QUALITÀ

Bisogna sempre cercare di evitare link provenienti da fonti che sono comunemente utilizzate da chi preferisce usare le tecniche Black Hat per la SEO. Questo potrebbe spingere Google a pensare che stiate tentando di forzare il sistema. Nella maggior parte dei casi, alcune fonti provengono da profili su forum, commenti su blog, ecc.
 

195: COLLEGAMENTI A SITI NON IN LINEA CON IL TEMA TRATTATO

Va bene includere backlink da siti non correlati al tema trattato o alla vostra nicchia di riferimento in generale, tuttavia, se siete avvezzi a questa pratica e sul vostro sito sono presenti molti backlink non in tema, potreste incorrere in una penalizzazione.
 

196: LINK PROVENIENTI DALLA STESSA CLASSE DI INDIRIZZI IP

I PBN, o Private Blog Network, sono una rete di siti web creata per manipolare il posizionamento su motore di ricerca con l’obiettivo di promuovere un singolo sito, costruendo link e fornendogli autorevolezza.
Bisogna considerare, quindi, che se prelevate una quantità innaturale di link da siti provenienti dal medesimo server IP, generalmente per Google non si tratta di un buon segno. Di conseguenza, Google può decidere che questi link provengano da una PBN e penalizzerà il vostro sito.
 

197: AUMENTO DI LINK INNATURALI

Come già menzionato, Google non ama i link innaturali. Un aumento di questo tipo di link è un segnale immediato per Google, che andrà a svalutare o penalizzare il vostro sito.
 

198: LINK DIRECTORY DI BASSA QUALITÀ

Google stesso ha dichiarato che includere backlink da directory di bassa qualità potrebbe penalizzare il vostro sito web.
 

199: VENDITA DI LINK

Google non gradisce i venditori di link, quindi farsi cogliere sul fatto potrebbe influire sul vostro posizionamento in maniera davvero molto negativa.
 

200: LINK WIDGET

Tenendo in considerazione che, mentre i widget, in generale, non penalizzano la vostra SEO, alcuni di essi contengono alcuni link e anchor text fuori dal controllo del webmaster. Alcuni link sono considerati innaturali e Google li tratta come una violazione delle Google Webmaster Guidelines.
 
Google non gradisce i venditori di link.
 

201: SCHEMI DI LINK TEMPORANEI

Creare link spam e rimuoverli velocemente rappresenta uno schema di link temporanei. Google riconosce la maggior parte di questi schemi ed è in grado di identificarli. Dovete evitarli assolutamente, se non volete penalizzare la vostra SEO.
 

202: LINK DA RIVISTE E ARTICOLI DI STAMPA

Sebbene di per sé non siano una cosa negativa, sono sicuramente sovrautilizzati. Tanto che Google ha deciso di contrastare alcune di queste strategie come gli schemi di link. Evitateli.
 

203: PENALITÀ GOOGLE PENGUIN

Google Penguin è un algoritmo creato per identificare siti web che applicano tecniche black hat per migliorare il proprio posizionamento. Se ciò riguarda il vostro sito web, facilmente incorrerete in una penalizzazione. Tuttavia, un recente aggiornamento ha portato ad una maggiore concentrazione verso i link negativi, piuttosto che penalizzare un intero sito web.
 

204: ANCHOR TEXT “VELENOSI”

Alcuni anchor text (come parolacce e parole chiave farmaceutiche) sono considerate “velenose”. Se qualche anchor punta al vostro sito web, allora Google sarà portato a pensare che questo sito sia hackerato o spam, andando senza dubbio a penalizzare il suo posizionamento.
 

205: MANUALE DELLE AZIONI

Alcuni manuali delle azioni sono associati a link black hat, in modo da riuscire a manipolare l’indice di ricerca di Google: in questo modo sarete sicuri di ricevere una penalizzazione del posizionamento del vostro sito.
 

206: LO STRUMENTO DISAVOW DI GOOGLE

Se il vostro sito ha subito una penalizzazione (manualmente o tramite algoritmo) per l’utilizzo di link di bassa qualità e spam, il passo successivo più ovvio dovrebbe essere la rimozione degli stessi. Questa operazione andrebbe fatta manualmente. Tuttavia, se state cercando di rimuovere questi link con una certa fatica, ma non li avete ancora eliminati tutti, potete andare a disconoscere (disavow) i rimanenti. Non dovete fare altro che chiedere a Google di non prendere in considerazione alcuni collegamenti al vostro sito.
L’uso di questo strumento potrebbe aiutarvi a ridurre le penalizzazioni di Google e a migliorare il posizionamento quando il vostro sito è stato vittima di una SEO negativa.
 

207: RICHIESTA DI RICONSIDERAZIONE

Se la vostra richiesta di riconsiderazione è stata soddisfatta, Google potrebbe annullare la penalizzazione e il posizionamento del vostro sito potrebbe ricominciare a crescere.
 

208: GOOGLE SANDBOX

Google Sandbox limita la visibilità di determinati siti nelle ricerche, anche solo temporaneamente. Se il vostro sito web è recente e genera un inaspettato flusso di collegamenti, allora potrebbe essere inserito nella Sandbox per qualche tempo.
 

209: GOOGLE DANCE

Il periodo durante il quale i posizionamenti di Google sono in fase di ricostruzione viene chiamato Google Dance. Nonostante il nome divertente, si tratta di una cosa tanto reale quanto seria, definita anche come fattore di posizionamento a random. Il posizionamento, normalmente, è variabile durante questo periodo (che spesso può durare anche un paio di giorni). Tuttavia, in questi casi, non dovete fare altro che avere pazienza e attendere che il posizionamento si stabilizzi nuovamente.
E con questo abbiamo terminato la panoramica sui possibili fattori di posizionamento di Google! Naturalmente, questi possono cambiare col tempo, e non tutti hanno la medesima importanza. Nonostante ciò, possiamo anticiparvi con una certa sicurezza i principali del 2019:

  • Dominio autorevole
  • Dominio di riferimento
  • Fruibilità da dispositivi mobili
  • SEO on-page
  • CTR organico
  • Numero complessivo di backlink naturali
  • Tempo di permanenza
  • Contenuti di qualità

Inoltre, se vi steste chiedendo come iniziare a migliorare la vostra strategia SEO, potete cominciare concentrandovi su un paio di questi fattori (anche su tutti, se avete abbastanza tempo e risorse). Ci auguriamo che questa serie di articoli sull’argomento vi siano d’aiuto nel potenziare la vostra SEO e per far crescere il vostro sito o brand!