Cosa sono esattamente gli ambigrammi?

Alexandra Hicks
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Un ambigramma è una parola, una forma d'arte, o un qualunque tipo di simbolo che continua a possedere un certo significato a prescindere dalla direzione, prospettiva o orientazione in cui viene visto. Il significato dell'ambigramma può cambiare o restare il medesimo.

Il professore americano di scienze cognitive Douglas R. Hofstadter descrive un ambigramma come un “disegno calligrafico che riesce a infilare due diverse letture in un medesimo insieme di curve”. Gli ambigrammisti—artisti che creano ambigrammi—usano spesso una varietà di stili per creare ambigrammi multipli da una stessa parola. Avete mai visto una parola che si legge allo stesso modo anche se la girate a testa in giù? Quello è un ambigramma. E ne esistono anche differenti tipologie. Gli ambigrammi sono importanti semplicemente perché aggiungono una particolare componente visiva a ciò che avete creato, si tratti di un libro, una rivista, un video, pubblicazioni sui media sociali, ecc.
 
 
Gli ambigrammi sono importanti semplicemente perché aggiungono una particolare componente visiva a ciò che avete creato, si tratti di un libro, una rivista, un video, pubblicazioni sui media sociali, ecc.
 

DA DOVE VENGONO GLI AMBIGRAMMI?

Il primissimo ambigramma ad essere scoperto fu creato dall’artista Peter Newell nel 1893. Questi pubblicò diversi libri (“Topsys and Turvys” 1 & 2—rispettivamente nel 1893 e 1902, “The Hole Book” nel 1908, e “The Slant Book” nel 1910), che contenevano tutti ciò che egli chiamava “illustrazioni invertibili”. Uno dei suoi ambigrammi più popolari si leggeva “THE END” in un senso, e “PUZZLE” se lo si guardava girato al contrario. Nonostante questo, egli era più conosciuto per le illustrazioni che aveva creato per autori celebri come Mark Twain e Lewis Carroll.
Sebbene queste forme d’arte risalgano al tardo 1800, non ne venne fatto pubblico riferimento fino a quello di Hofstadter nel 1979. Col tempo divennero sempre più popolari, e ciò è ampiamente confermato dal fatto che sono stati impiegati in libri, film e copertine di album di grande popolarità. Il bestseller di Dan Brown “Angeli e Demoni” faceva uso di un ambigramma (creato da John Langdon) in alcune versioni della copertina del libro e dei titoli di coda del film. I Grateful Dead utilizzarono ambigrammi in varie copertine di album, compresi “Aoxomoxoa” e “American Beauty”. Il film del 1987 “The Princess Bride” (in italiano “La storia fantastica”) usava anch’esso per il suo manifesto un ambigramma rotazionale.
 
Oggi esiste più di una dozzina di differenti tipi di ambigrammi fra i quali è possibile scegliere. Quelli più popolari sono:
 

QUALI SONO ALCUNI DIFFERENTI TIPI DI AMBIGRAMMI?

Oggi esiste più di una dozzina di differenti tipi di ambigrammi fra i quali è possibile scegliere. Quelli più popolari sono:

  • Tridimensionale: un oggetto appare possedere varie lettere o parole diverse a seconda dell’angolo da cui lo si guarda.
  • Catena: in cui parole e lettere sono interconnesse, talvolta sovrapposte, a formare una catena che si ripete.
  • Diedrico: un’immagine di tipo speculare contenente solo numeri.
  • Figura-sfondo: un disegno che usa gli spazi fra le lettere per formare ulteriori parole.
  • Immagine speculare: una parola che mantiene il suo significato se vista specularmente. Noto anche come “ambigramma a porta di vetro”.
  • Multilingue: una parola che può essere letta in un senso in una lingua data, ed in un altro senso in una lingua completamente distinta.
  • Naturale: una parola che costituisce un ambigramma naturale, senza alcuna formattazione aggiuntiva. Per esempio, le parole inglesi “dollop, suns, pod, swims, bud”.
  • Spostamento percettivo (oscillazione): un ambigramma asimmetrico che può essere interpretato come due parole distinte a seconda del tracciato lineare.
  • Rotazionale: una parola che può esser vista e interpretata nella sua rotazione, attraverso multiple differenti prospettive.
  • Strobogrammatico: un ambigramma rotativo naturale che contiene soltanto numeri.
  • Tassellazione del piano: un po’ come gli ambigrammi a catena, ma “piastrellati” a riempire un piano bidimensionale.
  • Spinonimo: uno schema in cui tutte le lettere sono costituite dallo stesso segno o carattere. Chiamati anche “rotoglifi” o “rotaglifi”.
  • Simbiotogramma: un ambigramma che quando viene ruotato può essere letto come due parole distinte.

 

COME CREARE I PROPRI AMBIGRAMMI

I primi ambigrammi erano creati a mano, e molti lo sono tuttora, ma al momento i metodi più comuni sono computerizzati. Ai nostri giorni, dei software come FlipScript e Design Shack sono a disposizione degli utenti per creare da sé i propri ambigrammi. Questi programmi solitamente estraggono i loro design da dei database contenenti milioni di differenti stili di caratteri e curve.
Avete mai fatto uso di ambigrammi in uno dei vostri progetti grafici? Se è così, come l’avete creato, e quale software avete impiegato (se ne avete impiegato uno)? Raggiungeteci su Twitter e raccontatecelo!