Le principali lingue in cui tradurre le app

Marguerite Arnold
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Nel mercato globale del ventunesimo secolo, sono ormai poche le app esclusivamente in inglese. Ma nonostante la tecnologia diventi sempre più automatizzata, quella di tradurre rimane una competenza fondamentale per i designer e gli sviluppatori che puntano a lanciare app di successo.

Lo sviluppo di app è in continua crescita, e non a caso. A fronte di un modesto investimento di tempo e denaro, un’attività, un servizio o persino un gioco possono raggiungere il palcoscenico mondiale. In teoria, si tratta quasi di un “business-in-a-box”. Basta sviluppare la propria idea e lanciarla. Tutto qui! Peccato che non sia poi così facile. E non tutte le app hanno successo. A dirla tutta, la maggior parte non lo ha. Secondo l’azienda di ricerche online Gartner, l’anno scorso ci sono stati 102 miliardi di download di app in tutto il mondo. Ma questa cifra non la dice tutta. Capire in quale tipo di app è interessato il proprio pubblico target è un passaggio critico per poter distinguersi e sviluppare un’app di successo. A seconda del fatto che la vostra app sia gratuita o a pagamento, le modalità di lancio cambieranno non poco, prima fra tutte la nazione. E nello specifico, la/e lingua/e. Una panoramica sul mercato delle app dà agli sviluppatori un’idea delle tendenze che dovrebbero tener in conto al momento della pianificazione del lavoro.
 

 
Il 94% delle app lanciate oggi è gratuito. E su 10 utenti internazionali, probabilmente 3 non saranno in grado di utilizzare la vostra app se essa è disponibile solo in inglese. Se l’obiettivo principale è la monetizzazione, esistono delle lingue strategiche su cui concentrarsi piuttosto che altre. Se invece l’obiettivo è il numero di download, le lingue da considerare potrebbero essere completamente diverse. Il mercato cinese, per esempio, è il più grande al mondo per download gratuiti. Per queste ragioni, è fondamentale adottare un approccio multilingue sin dai primi step dello sviluppo. Contemporaneamente alla pianificazione di una strategia multi-piattaforma, si dovrebbe considerare anche le varie traduzioni. E così come sviluppare un’app per Apple è leggermente diverso che farlo per Android, realizzerete subito che lo sviluppo multilingue presenta delle proprie peculiarità.
 
E così come sviluppare un'app per Apple è leggermente diverso che farlo per Android, realizzerete subito che lo sviluppo multilingue presenta delle proprie peculiarità.
 
Ciò vale ancora di più per alcuni tipi di app. I giochi, per esempio, coprono una gran fetta di mercato in Asia. È naturale, allora, che gli sviluppatori delle app di gaming mettano in conto una versione in lingua asiatica sin dall’inizio. Questo influenzerà tutti gli step successivi dello sviluppo dell’app. Un altro caso rappresentativo è quando si ha a che fare con lingue che si leggono da destra a sinistra. Quali tipi di app tendono a risentire maggiormente della “variabile lingue”? Oltre alle app di gaming, le app di traduzioni, quelle per viaggiare e quelle per gli scambi di denaro sono le più “colpite”. Per non parlare delle piattaforme per criptovalute. Alcune delle maggiori piattaforme per criptovalute al mondo hanno sede in Asia. Infine non va dimenticato che quando ci si rivolge ad un pubblico globale, bisogna contestualizzare i contenuti per soddisfare taluni standard culturali e logistici.
 

CHE TIPI DI DIFFICOLTÀ PUÒ PRESENTARE UNO SVILUPPO MULTILINGUE?

Ci sono diversi aspetti da considerare quando si opta per un’app multilingue. In generale, questo tipo di valutazione fa parte di una più ampia “strategia di localizzazione”. La localizzazione non va presa sottogamba ed è argomento più delicato delle traduzioni; è una delle componenti chiave per una riuscita interazione con il cliente. Per questi motivi, la strategie di localizzazione (diverse per ogni tipo mercato) dovrebbero far parte del piano d’azione di tutte le attività interessate ad un’espansione a livello mondiale. Va tenuto presente che l’uso di diverse lingue influenzerà non poco anche la progettazione dell’app. In alcuni casi, può persino condizionare la struttura del sito. Provate a tradurre “semplicemente” un’app dall’inglese all’arabo (per esempio): l’arabo va letto da destra a sinistra, e questo modificherà completamente l’aspetto dell’interfaccia. Gli sviluppatori che presentano app sia per Android che per iPhone devono pensare anche al loro pubblico ed alle sue preferenze. Il codice può interferire con la traduzione/localizzazione e viceversa. In alcune nazioni si potrebbe usare una tecnologia piuttosto che un’altra. Questi sono aspetti da analizzare e ponderare bene quando si lancia un’app multilingue.
 
Questi sono aspetti da analizzare e ponderare bene quando si lancia un'app multilingue.
 

VENIAMO AL DUNQUE: LE PRINCIPALI LINGUE IN CUI TRADURRE LA PROPRIA APP

Senza dubbio le cinque lingue più importanti da tradurre sono:

  1. Spagnolo (60%)
  2. Tedesco (45%)
  3. Francese (40%)
  4. Portoghese (30%)
  5. Italiano (25%)

Queste lingue rappresentano un buon investimento quando si sta valutando quali mercati attaccare per primi. Altre lingue per app a pagamento e/o giochi sono l’olandese, il giapponese ed il coreano. Anche il tipo di app che si vuole lanciare detterà la strategia di traduzione. In termini di scelta dei mercati (e quindi, lingue), un gioco sarà sostanzialmente diverso da un’app di banking per viaggiatori.
 

STRATEGIE DI TRADUZIONE

Se si vuole sviluppare un’app con target mondiale, ci sono un paio di idee base che bisogna tenere a mente sin dall’inizio. Il primo aspetto ed anche il più importante è il design. Ogni altra lingua è più lunga dell’inglese, fatta eccezione per il ceco. Quindi, se la vostra app ha tanti termini corti e gergali in inglese, è probabile che dovrete riconsiderare il design non appena passerete alla versione in un’altra lingua. Anche l’accesso/uscita dall’app e i tasti delle funzionalità base ne risentiranno. Ciò significa che sviluppatori e designer:

  1. Devono lasciare spazio extra per parole più lunghe. I tasti ed i testi esplicativi devono essere scelti e posizionati con cura;
  2. Dovrebbero utilizzare stringhe di codice il più semplici possibile. Le impostazioni Unicode dovrebbero essere verificate appositamente se si traduce in lingue asiatiche come il cinese o il giapponese;
  3. Devono sempre tener in conto le lingue RTL (right to left) come l’arabo e l’ebraico sin dagli stadi iniziali dello sviluppo.

In definitiva, ci sono molti aspetti da tener in conto, ma ci auguriamo che le considerazioni appena fatte riusciranno almeno a mettervi sulla strada giusta.