10 frasi che non dovreste mai dire al lavoro

Grant Robinson
I
Il buon galateo sul luogo di lavoro consiste altrettanto nel non dire la cosa sbagliata, quanto nel dire la cosa giusta. Evitate queste 10 espressioni sul luogo di lavoro, per creare relazioni positive con i colleghi ed i clienti.

 

10 FRASI CHE NON SI DOVREBBERO MAI DIRE SUL POSTO DI LAVORO

Le parole detengono un potere immenso. Possono esultare o denigrare, illuminare o fuorviare, arrecare gioia o pena. Possono perfino diventare virali, e venir consumate dal mondo intero. Sul luogo di lavoro, parole e frasi sono più che mai sottoposte al vaglio. Esse costituiscono una grande parte del modo in cui le persone percepiscono il datore di lavoro, l’impiegato/a, e la relazione fra l’impresa e il cliente. Le parole, ed il modo in cui le usate, o non le usate, giocano un ruolo importante nella felicità sul lavoro, una comunicazione chiara, e la promozione di sé. Qui di seguito trovate 10 frasi che non dovreste mai pronunciare sul posto di lavoro. Alcune sono semplicemente espressioni che son diventate obsolete, mentre altre potrebbero mettervi nei guai. Nel peggiore dei casi, potrebbero farvi apparire non professionali di fronte ai clienti, ai colleghi, ed al boss. Prestate attenzione a ciò che vi ruzzola fuori dalle labbra.
 

1: “VOI RAGAZZI”

Un’espressione tanto comune nella parlata vernacolare della vita di tutti i giorni, ma inappropriata sul posto di lavoro. Anzitutto, è gergale, il che vi può far apparire poco professionali. In secondo luogo, è imprecisa se sono presenti anche donne, e potrebbe perfino dar l’impressione di esser poco rispettosa. E terzo, il linguaggio sul luogo di lavoro in generale sta diventando sempre meno caratterizzato per generi, rendendo “ragazzi” una forma d’espressione obsoleta. Cercate di impiegare frasi più appropriate, come “voi e la vostra azienda”, o “voi e la vostra squadra”. Anche solo “voi” sarà sufficiente.
 

 

2: “NON C’È PROBLEMA”

Quest’espressione, innocua e disinvolta, conosce un uso crescente in tutto il mondo, e raramente le si presta attenzione. Per Bart Simpson potrà pure esserci “no problemo”, ma il posto di lavoro non è il contesto adatto per questo frammento di gergo informale. Essa implica che l’attività che si deve svolgere era un problema, o che la persona che vi sta chiedendo aiuto vi sta creando una seccatura. Attenetevi al ben collaudato “prego, non c’è di che”, o “con piacere”. Essere educati va sempre bene.
 
Essere educati va sempre bene.
 

3: “PER ESSERE SINCERO”

Altra frase innocente che ai nostri giorni non è più la benvenuta nel luogo di lavoro. Potrebbe far pensare, alla persona cui la state dicendo, che in passato non siete stati sinceri. Frasi che vanno a rimettere in questione onestà e trasparenza devono essere escluse dal vocabolario del luogo di lavoro.
 

4: “MANNAGGIA ALL’IMPRECAZIONE”

Esistono molti studi psicologici che mostrano come imprecare faccia bene alla psiche. Potrà anche esser vero, ma sul posto di lavoro non è appropriato. Se le frustrazioni della giornata vi logorano e vi lasciate scappare un epiteto d’insoddisfazione, chiedete scusa ai vostri colleghi e proseguite mostrando pentimento. Ma è molto meglio tenere a bada le imprecazioni e tenere il posto di lavoro pulito.
 

5: “FORSE STO DICENDO UNA FESSERIA, MA”

Questo tipo di autodenigrazione viene spesso usata da persone con una bassa autostima, che stanno andando a caccia di complimenti. Non tocca ai vostri colleghi di lavoro fornirvi quello stimolo all’ego che state cercando. Ed inoltre, questo qualificativo presuppone che la reazione dell’altra persona consisterà in un’opinione negativa. Frasi come “Propongo un’idea nuova; non è ciò che faremmo di solito, ma credo che abbia una sua validità” si rinforzano da sé, e sono un elemento positivo per le orecchie dei vostri colleghi.
 

6: “CI PROVERÒ”

Nulla frantuma la fiducia quanto ascoltare questa frase. Sostituitela con parole che stimolino la sicurezza, per creare frasi che generino un sentimento di possibilità. “Sono fiducioso che…” o “Sono certo che…” sono più positive, generano ottimismo nello spazio di lavoro, e conferiscono alla vostra persona un’aura di percettibile sicurezza.
 
“Sono fiducioso che...” o “Sono certo che...” sono più positive, generano ottimismo nello spazio di lavoro, e conferiscono alla vostra persona un'aura di percettibile sicurezza.
 

7: “È IMPOSSIBILE” O “NON CI POSSO FAR NULLA”

Queste sono frasi negativamente definitive, che non possono essere realmente vere. Trasmettono pessimismo e addirittura disperazione. Avete davvero esplorato tutte le strade verso un esito positivo? Questa è la sola vera impossibilità. Le parole possono da sole contribuire a risolvere situazioni complicate. “Parliamo di quello che possiamo riuscire a fare date le presenti circostanze”, per esempio, è un contributo positivo che risolleva il morale e cattura l’attenzione dei datori di lavoro. Un boss sarà capace di riconoscere e promuovere un atteggiamento possibilista.
 

8: “SEMPRE” & “MAI”

Parlare in termini tanto assoluti può essere pericoloso. Se avrete torto, farete semplicemente una figuraccia.
 

9: “STAVO SOLO SCHERZANDO”

Esser costretti a riabilitare una gaffe dicendo “era solo uno scherzo” significa che i sentimenti di qualcuno sono stati feriti. Per salvaguardare l’armonia del luogo di lavoro, è certamente meglio non dire nulla, piuttosto che dire qualcosa che può venir interpretato in maniera negativa.
 

10: “VORREI PROPRIO SAPERE” O “VORRREI SOLTANTO DIRE”

Pronunciare queste frasi può denotare una mancanza di fiducia. Entrambe sono superflue ed esprimono esitazione. Dite ciò che volete dire in maniera diretta, e con convinzione.